Qual è la sensazione più comune che accompagna la nostra quotidianità?

Basta cogliere qualche frammento di conversazione sul tram, al telefono, quando si incontra un amico, per aver subito la risposta: “Sono stressato”, “Non ho tempo sufficiente per fare tutto quello che devo”, “La giornata dovrebbe essere di 36 ore!”…

Sicuramente oggi percepirsi in condizioni di stress accomuna individui che per situazione lavorativa, affettiva, sociale o di salute possono essere anche molto lontani. Questo avviene perché non è l’oggettività di un evento in sè che causa lo stress, ma il modo in cui ciascuno di noi lo vive: l’essenza dello stress è la sensazione di dover sempre tenere sotto stretto controllo gli eventi che stiamo vivendo.

Questa emozione negativa porta automaticamente a ridurre l’ampiezza dell’inspirazione e di conseguenza dell’intero ritmo respiratorio: lo stato di tensione induce a trattenere il fiato in un’istintiva reazione di difesa.

Il ripetersi di uno schema respiratorio superficiale e insufficiente genera un progressivo irrigidimento dei polmoni e dei muscoli che li circondano, producendo un preciso malessere fisico, quasi un senso di soffocamento, che genera a sua volta uno stato d’ansia. Fritz Perls, fondatore della terapia Gestalt, afferma che “l’ansia è l’esperienza della difficoltà di respirazione durante ogni eccitazione bloccata”. Insomma, siamo di fronte a un bel circolo vizioso!

A tutto ciò si deve aggiungere il fatto che il nostro organismo reagisce con lo stesso schema di difesa (combatti o fuggi) di fronte a un pericolo reale o a uno immaginario: il nostro stato di allarme provoca la secrezione dei cosiddetti ormoni dello stress, adrenalina e cortisolo, che contribuiscono ad accrescere e in alcuni casi a cronicizzare il nostro malessere.

Per fortuna però questo stretto collegamento tra i processi fisici e quelli mentali, che ci può mettere in difficoltà, è anche la chiave per dissolvere l’ansia e farci ritrovare un complessivo benessere: se una cattiva gestione del respiro porta a bloccarci fisicamente ed emotivamente, è opportuno imparare a divenire consapevoli di come respiriamo e, di conseguenza, a respirare in modo efficace.

Vi propongo un semplice esercizio da praticare quotidianamente, e anche più volte al giorno, quando ci accorgiamo di essere in riserva di ossigeno:

NAVIGARE NELLA PACE