Una delle massime più famose di Louise Hay, ripetuta instancabilmente, è:

Ogni pensiero che formuliamo e ogni parola che pronunciamo creano il nostro futuro.

Per comprendere appieno la profonda verità di questo concetto, dobbiamo scoprire come funziona la nostra mente inconscia, perché solo conoscendone i meccanismi possiamo trovare la strada per riprogrammare quegli aspetti che sono per noi disfunzionali.

Semplificando, si può dire che l’inconscio è la parte nascosta della nostra mente, che registra e conserva le emozioni, le nostre rappresentazioni della realtà (cioè le nostre credenze), i modelli comportamentali con cui siamo venuti in contatto fin dai primissimi momenti della nostra vita e tutto ciò che percepiamo con i sensi fisici. Noi non siamo più consapevoli di questa immensa mole di informazioni, ma l’inconscio ricorda assolutamente tutto.

Avviene così perché l’emisfero destro del nostro cervello (sede della mente inconscia) elabora circa 20 milioni di informazioni al secondo, mentre ne arrivano alla nostra consapevolezza (emisfero sinistro) solamente poche decine (circa 40) al secondo. La conseguenza di questa strabiliante differenza è che quello che pensiamo di noi e del mondo e le emozioni che proviamo sono prodotti per una percentuale altissima al di fuori della nostra consapevolezza.

Ciò che è vero per noi dipende così dalla facilità con cui riusciamo a ricollegare un fatto presente ad un altro simile riposto nel serbatoio del nostro inconscio: quante più volte un pensiero, un’emozione, un’esperienza si sono ripetuti, tanto più si è creato un percorso neurale ben definito. Non vi è mai capitato, quando si devono affrontare delle difficoltà, di pensare e ripensare alle possibili conseguenze negative piuttosto che a un esito positivo, alimentando così le paure e le insicurezze?

Per fortuna però la mente inconscia ha una particolare caratteristica: non fa distinzione tra un evento accaduto realmente e uno solamente immaginato. Ad esempio, se ripensiamo a una battuta che ci ha fatto ridere, ci ritroviamo a sghignazzare da soli; o, al contrario, quando assistiamo a una scena particolarmente commovente di un film, ci capita di asciugare le lacrime, anche se razionalmente sappiamo benissimo che la situazione non è reale.

Questo meccanismo, che spesso è responsabile delle nostre credenze disfunzionali, ci apre di fatto la strada maestra per comunicare con l’inconscio: per riprogrammare positivamente l’inconscio, possiamo riproporre a noi stessi, durante la giornata, immagini e pensieri positivi. Invece di usare il programma in modo negativo senza rendercene conto, conviene applicare coscientemente in modo positivo un processo che già esiste!

Uno degli strumenti che il metodo di Louise Hay (Puoi guarire la tua vita)  insegna, è l’utilizzo delle Affermazioni: ogni pensiero che facciamo ed ogni parola che pronunciamo  sono affermazioni. L’intero dialogo interiore è un flusso di affermazioni.

Quindi, dato che, come si è visto, ciò che penso crea la mia realtà, per cambiare le esperienze che vivo, devo innanzi tutto prestare attenzione alla qualità dei miei pensieri:  consapevolmente decido di quali pensieri nutrire la mia mente.

Ma perché il processo funzioni, è indispensabile caricare di emozioni le parole e i pensieri (ricordiamoci che l’inconscio è influenzato principalmente dalle emozioni!): devo vivere la gioia che deriva dalla frase meravigliosa che pronuncio, fino ad arrivare a non avere più alcun dubbio, alcuna paura che quello che desidero non si avveri.

In questa prospettiva l’uso consapevole delle parole può permettere veramente alla nostra vita di fiorire: provare per credere!