Louise Hay, a partire dal secolo scorso, è stata ed è tuttora la più nota sostenitrice e divulgatrice del Pensiero Positivo: ha aperto di fatto la strada a una moltitudine di motivatori  e di insegnanti del “vivere bene”. Ma proprio questa immensa diffusione ha portato a volte ad una banalizzazione e commercializzazione dei principi che sono alla base della sua filosofia. E così il rischio è che “si butti il bambino con l’acqua del bagno”, come se si trattasse solamente di un facile ottimismo.

In realtà il Pensiero Positivo è un sistema preciso di tecniche che ci permettono di riprogrammare gli schemi di pensiero limitanti e quindi negativi che, acquisiti fin dai primissimi anni di vita, sono ben radicati nel nostro inconscio. Non si tratta di chiudere gli occhi di fronte ai problemi, bensì di costruire un argine interiore contro uno stress e un terrorismo, anche psicologico, dilaganti, che accrescono ansia e malessere.

Oggi più che mai c’è bisogno di equilibrio interiore, proprio per non lasciarsi trascinare dal negativo che ci circonda e per riuscire ad affrontare con lucidità e fermezza le situazioni quotidiane. Senza contare che il contesto europeo e mondiale fa da cassa di risonanza al nostro malessere individuale e di fatto ne è anche l’espressione: se dentro sono vulnerabile, ho scarso equilibrio, ho delle aree disorganiche, non sono in grado di affrontare le situazioni quotidiane, ma rischio di essere travolto emotivamente e esistenzialmente.

All’origine di ogni parola, azione e dei nostri stessi valori c’è un pensiero e quindi, a prescindere dal problema, le esperienze non sono che un riflesso dei pensieri. Prima o poi, quando decidiamo di intraprendere un cammino di crescita personale, diventiamo consapevoli del potere creatore del pensiero: è la consapevolezza che ci porta a non agire più a caso o d’istinto, ma a scegliere di quali pensieri nutrire la nostra mente. Solo così ci assumiamo la responsabilità della nostra vita, smettendo di dare la colpa di ciò che ci avviene agli altri, al caso o persino alla sfortuna.

Di fatto, anche senza rendercene conto, siamo noi a scegliere i nostri pensieri: quando rimuginiamo più volte un pensiero, potrebbe sembrarci di essere costretti dalle circostanze, ma in realtà non solo è frutto di una nostra scelta, ma in essa perseveriamo.  Louise dice che i pensieri sono come gocce d’acqua:  quando se ne raccolgono molte, diventano una pozzanghera, poi un laghetto, quindi un oceano. Un pensiero negativo solitario non è un problema, ma quando abbiamo uno schema di pensieri negativi, creiamo continuamente il futuro che non vorremmo.

L’utilizzo del metodo Puoi guarire la tua vita elaborato da Louise Hay permette di riprogrammare l’inconscio, disolvendo le nostre credenze limitanti: si tratta di avviare un processo che richiede impegno, costanza e specifiche conoscenze, ma, una volta acquisito, diventa per sempre uno straordinario strumento personale a nostra disposizione, senza la supervisione di maestri o guru. Quindi, per non rischiare di perderci in un mare di negatività, possiamo utilizzare ottimi strumenti per navigare sull’oceano della vita.

In altre parole…  Pensiero Positivo non è chiudere gli occhi sul mondo, ma aprirli su noi stessi!